4 Agosto 2021
La funzione Imperativa in musica
Consideriamo adesso il caso in cui la musica, nel suo meccanismo comunicativo, è fortemente orientata A ESERCITARE UNA REAZIONE SUL DESTINATARIO, ovvero esercitando quella che viene detta FUNZIONE IMPERATIVA.
Che la musica abbia efficacia sul corpo e sulla psiche di chi ascolta è noto fin da tempi antichissimi, e nella nostra cultura il mito di Orfeo, risalente almeno al VI secolo a.C. conserva memoria dell’azione del suono sugli stati di coscienza.
Platone nella “Repubblica”, che indica quali scale compositive dovevano essere utilizzate per rafforzare le virtù migliori nell’uomo e quali dovevano essere evitate perché diseducative e inclinanti al disordine interiore.
Molte tracce di questa funzione sono conservate ancor oggi nella storia della musica, come nel caso degli spirituals, canti innalzati a Dio dagli schiavi neri in America. Il canto e il ritmo li aiutava a sopportare le terribili condizioni di vita cui erano sottoposti, e a darsi forza nel lavoro dei campi.
Cosa dice la scienza
1) Molti studi scientifici hanno dimostrato che la musica è in grado di darci piacere. Al pari di cibo, sesso e droghe, rilascia dopamina nel cervello.
L’aspetto curioso è che da studi scientifici pare che gli stimoli emotivi legati a musica, cibo, sesso e droghe attivino tutti un sistema in comune.
2) Quando si fa o si ascolta musica si mettono in azione regioni del cervello coinvolte nelle emozioni, nella conoscenza e nel movimento. La musicoterapia favorisce la neuro-plasticità, compensando così i deficit delle regioni cerebrali danneggiate. In generale, la cosiddetta arte delle Muse incoraggia le persone a muoversi, induce stati d’animo positivi e aumenta l’eccitazione, tutte cose che possono condurre il paziente alla riabilitazione.
3) Altri studi sostengono che le vibrazioni musicali facilitano la produzione di ossitocina, un ormone responsabile della felicità e della sensazione di relax. In alcuni ospedali è stata utilizzata la musica per aiutare a ridurre l’ansia prima degli interventi chirurgici, dimostrandone la maggiore efficacia rispetto i farmaci ansiolitici.
I casi in cui la musica svolge la funzione imperativa
L’invenzione della COLONNA SONORA è sicuramente uno dei casi più classici di musica adoperata per DARE DELLE PRECISE ISTRUZIONI su come leggere le immagini. I bravi creatori di colonne sonore riescono a comporre un brano adattato esattamente alle atmosfere del film, e in certi casi creano brevi frammenti che si accavallano perfettamente con l’azione.
Il caso della celebre colonna sonora del “TITANIC” ne è forse uno degli esempi più popolari. Ma anche molte colonne sonore di Enrico Morricone possono essere prese ad esempio.
Nel film la colonna sonora riesce a COMPLETARE il significato di una scena fornendo istruzioni sulla CHIAVE EMOTIVA con cui una determinata scena va letta. Momenti particolarmente significativi e decisivi del film (un bacio romantico, una scena violenta, una fuga per sfuggire ad un pericolo, una cavalcata di cavalli durante un film di guerra, una scena particolarmente comica, un attimo di estrema Suspance, o anche un dettaglio che da solo non comunica abbastanza, grazie all’insezione di una musica dissonante, paurosa e minacciosa permette di far capire con estrema esattezza il clima emotivo con cui tale scena va vissuta.
In una festa, il momento della musica da ballo è quello in cui l’emozione si sintonizza sull’allegria, la voglia di muoversi e di sciogliere le formalità, facilitando la confidenza e allentando i cmportamenti rigidi della buona educazione.
Ma anche in pubblicità la musica svolge un ruolo preciso aiutando ad influenzare la scelta di un prodotto da vendere. Per questo motivo un prodotto destinato alla fascia giovanile solitamente verrà accompagnato da generi musicali apprezzati dai giovani, per rafforzare la memoria della marca di quel prodotto, che viene percepito come più familiare, più piacevole. In questo caso la pubblicità usa la musica come un “persuasore occulto”.
Per certi versi, anche l’industria musicale spesso ricalca generi già ampiamente sperimentati (e quindi non ama introdurre musica troppo nuova) in modo da assecondare e facilitare l’impulso all’acquisto: chi compra dei dischi sarà più portato a spendere i propri soldi su un genere che conosce bene, e spesso questo meccanismo viene applicato con consapevolezza per stimolare l’ascoltatore all’acquisto.
Quindi la musica diventa, associata alla sequenza di immagini filmate, o ad una recitazione di parole, come LINGUAGGIO ACCESSORIO che serve a dare istruzioni emotive al linguaggio principale. Ed è questa la ragione per cui sin dai tempi degli antichi creci la recitazione dei poemi omerici veniva accompagnata ritmicamente dal suono della cetra, e i versi cercavano di avere una metrica e un ritmo tali da adattarsi alla musica di accompagnamento. La canzone, genere tra i più fortunati di tutta la storia della musica, nasce dal connubio tra la forza della musica e la forza delle parole.
Su Youtube, infine, è possibile trovare numerosissimi repertori di musica che ha il semplice scopo di provocare un preciso stato d’animo in chi lo ascolta:
musica per rilassarsi, musica per ritrovare il proprio equilibrio, musica per studiare, musica per allontanare i pensieri tristi, musica per elaborare un lutto, musica per lavorare meglio, musica per addormentarsi, musica per svegliarsi di buon umore, musica per allontanare lo stress, musica per viaggiare, musica per aumentare la creatività.
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